Utilizzare l'energia autoprodotta aiuta a massimizzare il guadagno in termini economici e ambientali.
Perché questo sia realizzabile è necessario, però, schierare in campo tecnologie innovative, come IoT e Big Data, e competenze diverse. Noi lo stiamo facendo, mettendoci alla prova con impianti
in attività solitamente considerate energivore e sviluppando piattaforme innovative per la miglior gestione dei carichi, per le industrie come per il retail.
Però è l'intero settore dell'energy management a interessarci: per questo abbiamo allargato le nostre soluzioni anche a chi non ha ancora installato un impianto fotovoltaico.
Gli incentivi fiscali al fotovoltaico per Imprese e PMI per il 2022
Per le imprese del sud (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia) il governo ha dato il via libera ad un credito d’imposta sui costi sostenuti per il
miglioramento dell’efficienza energetica e per gli interventi volti ad attivare o incrementare l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili.
Inoltre, attraverso il decreto che contiene misure di urgenza per il contenimento del caro energia, è stato istituito un Fondo Rinnovabili per le PMI, dell’ammontare complessivo di 267 milioni di
euro, che prevede la possibilità di erogare alle PMI dei contributi in conto capitale a fondo perduto per la realizzazione di impianti fotovoltaici fino a 200 kW di potenza installata.
Il Ministero della Transizione Ecologica emanerà altre direttive per individuare i potenziali beneficiari di tali fondi e per definire i vincoli di accesso. A gestire le pratiche e le erogazioni
sarà poi il GSE.
Oltre questi interventi straordinari, le aziende che installano impianti fotovoltaici sul tetto per autoproduzione possono accedere all’ultimo conto energia, che prevede un meccanismo di tariffe
incentivanti concordate con il GSE, che decrescono al crescere della potenza installata. Nello specifico, l’importo massimo della tariffa viene corrisposto ad impianti di potenza compresi tra 20
kW e 100 kW, allo scopo proprio di incentivare l’installazione da parte delle imprese più piccole e renderle maggiormente autosufficienti (oltre a garantire una migliore suddivisione sul
territorio nazionale, garantendo anche una più semplice distribuzione sulla rete dell’energia prodotta in eccesso).