- la garanzia di un risparmio energetico o l’offerta di un servizio a costi energetici minori;
- la remunerazione legata direttamente ai risparmi energetici conseguiti dall’utente;
- il finanziamento del cliente, ricorrendo al FTT o tramite mezzi propri, o comunque l’assistenza nell’accesso al credito.
In sostanza il valore aggiunto che una ESCo offre al cliente è rappresentato dall’offerta di:
- servizi energetici integrati garantiti a livello contrattuale;
- finanziamento tramite terzi.
Non va trascurato il fatto che l’offerta di un servizio, in sostituzione dell’acquisto di un bene, può rappresentare un vantaggio in termini di bilancio e di esposizione finanziaria, oltre a consentire all’utente di concentrarsi sul core-business, lasciando a soggetti esperti la ricerca delle soluzioni energetiche ottimali.
Un biglietto da visita importante è rappresentato dall’approccio seguito nell’effettuazione della diagnosi energetica, che rappresenta, insieme alle capacità di manutenzione e gestione, il passo più importante. Oltre all’individuazione ed all’analisi dei parametri tecnici collegati alla richiesta di energia presso l’utente, gli audit migliori cercano di determinare e quantificare gli effetti degli apporti umani e ambientali (abitudini ed attitudini del personale, destinazioni d’uso degli edifici, modifiche nella produzione e nei processi, etc). In questo modo diventa possibile valutare il rischio connesso al progetto con maggior precisione ed adottare strumenti in grado di ridurlo o di condividerlo con soggetti terzi (addestramento del personale del cliente, coinvolgimento del management aziendale, stipula di assicurazioni, etc). Il tutto si traduce in vantaggi sia per il cliente, sia per la ESCo.
La carenza di fondi può essere superata grazie al finanziamento tramite terzi. Tale strumento prevede la partecipazione di un soggetto terzo che fornisce le disponibilità finanziarie
necessarie alla realizzazione dell’intervento desiderato, alla ESCo o all’utente. L’ipotesi di base è che i flussi di cassa originati dai risparmi energetici conseguiti siano capaci di ripagare
l’investimento, le spese di O&M e l’eventuale acquisto di combustibili e vettori energetici in un tempo ragionevole.
Quale che sia il beneficiario diretto del finanziamento e la metodologia contrattuale adottata, l’esperienza e le capacità della ESCo sono le qualità su cui si basa l’affidabilità che
può consentire di accedere al denaro a migliori tassi di interesse. Possono comunque verificarsi dei casi in cui risulta più conveniente l’utilizzo di risorse interne rispetto all’accesso al
mercato finanziario, ovvero può essere consigliabile un approccio misto, parte in finanziamento tramite terzi, parte in finanziamento autonomo del progetto.
Condizione necessaria per l’applicazione del FTT è comunque che si possano individuare dei criteri di valutazione dei risparmi oggettivi e condivisi fra ESCo ed utente. Data
l’importanza del tema sono stati sviluppati negli Stati Uniti dei protocolli di misura e verifica dei risparmi (IPMVP).
Nel caso della Pubblica Amministrazione, la possibilità di ricorrere al finanziamento tramite terzi è stata introdotta dal Decreto Legislativo 17 marzo 1995 n. 157, come modificato dal Decreto Legislativo 25 febbraio 2000, n. 65, e dalla Legge 11 febbraio 1994 n. 109 (Merloni – articoli 19-21), come modificata dalla Legge 18 novembre 1998 n. 415 (Merloni ter – articolo 11).
I vantaggi per l’utente di operare in uno schema comprensivo di energy performance contracting e di finanziamento tramite terzi sono:
- l’assenza o la riduzione dei rischi finanziari e l’eliminazione di quelli legati alle prestazioni dell’impianto;
- l’opportunità di realizzare interventi anche in mancanza di risorse finanziarie proprie ed in presenza di difficoltà nel reperire finanziamenti esterni, ovvero la disponibilità di risorse interne per altri compiti;
- la liberazione dalle problematiche connesse alla gestione e manutenzione dell’impianto, che viene affidata a soggetti specializzati;
- la possibilità di conseguire benefici energetico-ambientali importanti, tenuto conto del fatto che i profitti della ESCo, in presenza di un contratto ben realizzato, sono proporzionali all’efficienza dell’impianto.
Ovviamente tali vantaggi si pagano in termini di una complessità contrattuale consistente e dalla necessità di predisporre capitolati tecnici dettagliati. Le clausole contrattuali devono
servire a garantire l’utente da una parte, affinché l’intervento realizzato sia effettivamente energeticamente efficiente e tecnicamente valido, anche tenendo conto dell’andamento del mercato dei
vettori energetici e delle tecnologie, e la ESCo dall’altra, in modo che riesca effettivamente a rientrare dei costi sostenuti ed a realizzare una certa quota di profitto.
Tali aspetti, inoltre, fanno sì che ci sia una dimensione economica minima dell’intervento sotto la quale non ha senso ricorrere al FTT. Sebbene non ci sia un valore ben definito al
riguardo, in genere il finanziamento tramite terzi diventa un’opzione attivabile oltre i 50.000-100.000 €.
La presenza all’interno della società beneficiaria di persone competenti riguardo al tipo di intervento proposto (l’energy manager, in primo luogo), permette all’utente di meglio valutare i vantaggi energetici e quindi economici conseguibili e di inserire fra gli interventi anche quelli utili, ma caratterizzati da tempi di ritorno dell’investimento troppo lunghi per giustificarne l’adozione in solitaria. Un’interazione costruttiva con la ESCo garantisce i risultati migliori, in quanto consente alla società di servizi di conoscere meglio le problematiche aziendali e di individuare meglio i rischi e le possibilità di superarli.